Intuizione memoria libertà nell’architettura

19,00 18,05

  • Autore : Maurizio Cecchetti
  • Editore: MC
  • Collana: Sengai
  • Anno edizione: 2022
  • In commercio dal: 21 marzo 2022
  • Pagine: 216 p.
  • EAN: 9788831369275
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Descrizione

Intuizione memoria libertà nell’architettura. Ilario Fioravanti a Cesena e la lezione di Michelucci di Maurizio Cecchetti
MC Edizioni – Sengai

Le cifre tonde dettano il tempo agli anniversari. In questo caso, sono addirittura due: il secolo e il suo decimale. Il primo ricorda una data felice, la nascita, l’altro quella meno fausta, che prima o poi si presenta per ogni uomo, la morte. Due date che incorniciano una vita assai lunga, novant’anni, di un artista “integrale” che aveva cominciato giovanissimo rivelandosi gran disegnatore, la sua ars magna, scoprendo poi da adulto la predilezione per la scultura; ma l’architettura fu per Fioravanti quasi un culto religioso, perché – diceva – è l’arte che riassume in sé tutte le altre. Così lui era presto diventato un sacerdote del culto che ereditò dai maestri della modernità. Questo libro non vuole essere e non è una monografia su Fioravanti, in particolare su Fioravanti architetto. E invece un omaggio alla sua poetica architettonica, esemplificata da uno dei palazzi più belli, l’Almerici di Cesena, che costruì a metà anni 60, per allargare poi il tiro sulle vicissitudini dell’urbanistica cesenate del secondo Novecento e la politica per il Centro storico condotta con una metodologia antistorica quando non anche mistificatoria. Fioravanti fu allievo di Michelucci a Firenze. Amore a prima vista, che ebbe pure le sue incomprensioni. Ma la lezione del maestro pistoiese fu un battesimo a cui l’architetto cesenate rimase fedele per tutta la vita. L’autore di questo libro ebbe la ventura di conoscere entrambi alla metà degli anni 80. Oltre a mettere in luce ciò che li univa, in queste pagine tenta di far vedere, senza paraocchi, come i due maestri sapessero far dialogare antico e moderno in un’epoca dove diventò più urgente la tutela – necessaria ma spesso ideologica – dei centri storici. Fioravanti definì in modo lapidario la sua filosofia pratica, esemplificata in palazzo Almerici: «Il senso antico delle cose nella tecnologia moderna». Un indirizzo anche per oggi: rispettiamo il passato, senza farne un feticcio.

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