Dante, Beatrice e l’ideale femminile

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Scritti sulla poesia amorosa

  • Autore: Remy de Gourmont
  • Curatore: Pasquale Di Palmo
  • Editore: Medusa Edizioni
  • Collana: Le api
  • Anno edizione: 2021
  • In commercio dal: 9 febbraio 2021
  • Pagine: 136 p., Brossura
  • ISBN : 9788876983450
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Descrizione

Remy de Gourmont (1858-1915), definito da Apollinaire «Herpes Trismegisto» a causa di un lupus che gli aveva deformato il volto costringendolo a un isolamento forzato, è una di quelle figure atipiche di cui è costellato il firmamento letterario francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. Remy de Gourmont era convinto che Beatrice fosse solo una invenzione del poeta, e non una donna reale, e che il suo modo di rappresentarla testimonia di un cambio di prospettiva nella poesia amorosa del medioevo. Scriveva nel 1908: «Succede così che una figura di donna serva a costruire questo edificio mistico; una realtà si idealizzava, si astraeva sino a perdere lo spirito poetico. È l’inizio di quella divinizzazione della donna che sarà completa con Dante e raggiungerà i suoi limiti con Beatrice. Ma Dante cercherà di introdurre nel suo ideale alcune particelle di reale, ed è proprio quello che sconcerterà il lettore. Con Lapo e gli altri, l’amore finisce per perdere la sua passionalità, diventa supplica. È la supplica, e non il desiderio, che vediamo salire come un profumo d’incenso verso il trono della nuova divinità…». Al saggio “Dante, Beatrice e la poesia amorosa” (1908), presentato per la prima volta in italiano, è abbinato lo studio “Le donne e il linguaggio”, che uscì postumo in volume soltanto nel 1925.

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